Vi siete mai fermati a pensare a quanto sia affascinante e maestra l’acqua? L’acqua è dinamica, in costante cambiamento, lei fluisce incurante di ciò che accada intorno a lei, se trova un ostacolo cambia forma, si adatta, e riparte. Non come il legno, statico, che al primo ostacolo si bloccherà, a meno che non arrivi dell’acqua a spingerlo! L’acqua ci insegna a non fermarci, ad essere flessibili, ad essere leggeri, a cambiare direzione quando necessario, a non arrenderci, nonostante il rischio di infrangerci contro gli scogli. L’acqua non ha paura, l’acqua è coraggiosa, perché ci riprova sempre, fino a consumare l’ostacolo che le impedisce di fluire.
Essendo sarda sono cresciuta tra le onde del mare, ho imparato a lasciarmi cullare, a non opporre resistenza, quando sono triste, o ansiosa, vado al mare a rifugiarmi, il suono dell’acqua mette pace, e i pensieri si rassicurano. Spesso la vita non va liscia come vorremmo, i nostri piani possono essere stravolti da cause esterne, che non possiamo controllare. Per farvi un esempio, vi racconto una delle volte in cui la vita è andata totalmente al contrario rispetto ai miei piani.
Da sempre sogno di fare un viaggio in America latina, dopo la laurea magistrale ho deciso di regalarmi un viaggio proprio li, avrei approfittato per rivedere parte della mia famiglia internazionale conosciuta in Erasmus, successivamente sarei dovuta partire per Tenerife a fare un Erasmus post laurea in un laboratorio. Mesi e mesi di preparativi, vaccini fatti, voli prenotati, escursioni, mentre lavoravo come cameriera e facendo ripetizioni per racimolare il più possibile prima della partenza. Verso gennaio si cominciò a parlare di questo strano virus in Cina, alcuni già avevano il presentimento che sarebbe arrivato ovunque, ma io volevo essere positiva, pensavo: “dai, dopo tutto ciò che ho sacrificato, qualsiasi cosa accada niente mi farà cambiare idea, io partirò!” Testarda e determinata come sono, continuai con questo pensiero, nonostante si cominciassero a sentire le prime notizie del virus in Italia, tutti mi dicevano “ma sei pazza? Con questa situazione non puoi partire”, ma io pensavo a tutti i soldi investiti in quel sogno, non potevo e non volevo buttare tutto all’aria dopo tanto sforzo e dopo aver sognato di partire per quell’avventura per mesi. Così arrivò il 9 marzo, il giorno prima della partenza, valigia pronta e adrenalina a mille perché nonostante tutto ancora ero convintissima di partire. Ero in pizzeria a lavoro, quando mi arrivò una mail dall’università che diceva: “urgente, sospensione partenze verso sedi estere!” In quel momento mi è crollato il mondo addosso, non ci volevo credere, metà dei miei piani erano stati sgretolati e non avevo nessun controllo sulla situazione (io sono un po’ una maniaca del controllo, soprattutto quando si tratta dei miei progetti e sogni). Come se non bastasse, poco dopo vidi l’articolo: “l’Italia chiuderà i confini da domani 10 marzo”, sarebbe cominciato il primo lockdown. Insomma anche il viaggio in America latina era andato in fumo, sono stata a piangere per giorni, ripensando a come avrei potuto fare, addirittura avevo pensato “parto lo stesso, male che vada rimango bloccata li, ma ho pur sempre i miei amici”.
Purtroppo però, non era così semplice, perché per arrivare avrei dovuto fare mille scali, di cui uno era stato già cancellato, il rischio di rimanere bloccata in aereoporto era altissimo. Col cuore a pezzi, decisi di arrendermi, non potevo davvero più fare nulla e speravo solo di poter recuperare i soldi spesi nei biglietti. Rimasi a piangere per settimane, cercando un lato positivo che non trovavo. Quando tutti erano costretti a casa io stavo facendo la porta pizze, ero una delle poche a poter girare in paese, inevitabilmente pensavo “ironia della sorte, a quest’ora sarei dovuta essere in Messico a scoprire posti incredibili e sorseggiare un cocktail in compagnia di quegli amici che non vedo da anni, e invece eccomi qui, con una mascherina da papera che corro come una pazza per consegnare più pizze possibili”. Ho stretto i denti e dopo aver sfogato tutta la rabbia e la tristezza che avevo per mesi, cominciai a cambiare pensieri, non potevo farci nulla, potevo solo cercare di rendere quel periodo meno triste e magari produttivo. Così, per passare il tempo, cominciai un corso di portoghese, perché mi piacerebbe impararlo, nel frattempo continuavo a pensare “cosa ne sarà di me? Che farò della mia vita?”; la vita in paese ormai mi sta stretta, e lo era ancor di più in quel momento.
Avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa, di avere un nuovo sogno, un nuovo obiettivo per cui tenere duro in quel lockdown. Su internet mi apparve la pubblicità del sito Aupairworld.com, e in quel momento mi si accese una lampadina! Ho sempre voluto fare pratica con l’inglese, perché per quanto lo abbia studiato a scuola e all’università, non mi sentivo per niente brava, ma è una lingua che serve tantissimo. Il giorno dopo mi feci il profilo, mi chiedeva in che paese avrei voluto farlo, senza pensarci scelsi l’Irlanda, perché me ne ero innamorata 3 anni prima in un viaggio d’esplorazione. Preparai i miei genitori psicologicamente, avvisai tutti del fatto che non sapevo quando, ma presto sarei partita di nuovo, e stavolta il lockdown non mi avrebbe fermato, perché mi sono detta: “piuttosto che farlo qui ed essere consumata dalla monotonia, lo farò in un posto che mi dia nuovi stimoli, dove imparerò una lingua e una cultura nuove, e avrò a che fare con dei bambini”, ho sempre amato i bambini e questo non sarebbe stato certo un problema. Nel giro di due settimane avevo trovato la famiglia e fatto il biglietto di sola andata, sarei diventata una au pair.
Tutta questa storia per tornare al discorso dell’acqua, avrei potuto stare a piangermi addosso a vita dopo quella delusione che per me era stata tanto dura da accettare, invece ho scelto di fare come l’acqua, ho cambiato direzione, ho scelto di non arrendermi, ho trovato un’altra via per continuare a fluire. Il cambiamento non sempre è negativo, anzi, spesso i cambiamenti portano nella nostra vita cose meravigliose, che se non fosse stato per quello stravolgimento di piani, non avremmo mai avuto.
Lasciatevi insegnare dall’acqua, non arrendetevi mai, cercate di essere flessibili, di adattarvi alle circostanze esterne, di lasciar fluire le cose che non potete cambiare e trovare un altra via per la vostra felicità.
Oh Barby, mi dispiace tanto… mi ricordo tutte queste cose, è stato il periodo in cui ci siamo conosciute. Ma come hai detto bene tu, piangersi addosso non serve niente e tu, a parer mio, hai affrontato la cosa nel modo giusto.
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Esatto, è vero, era proprio quel periodo. Per fortuna esistono sempre i piani b❤️
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